Paesaggi


Secondo l’eminente linguista Remo Bracchi, Oga ha preso il nome dalla sua collocazione sul displuvio del tramonto. In tutto l’arco alpino numerose sono le attestazione somiglianti (òvik, òvi, l-ovigh, loviga, àvigia, öwgu, tanto per citare quelle delle valli del canton Ticino) che riconducono al latino “(pars) opica” e cioè “arretrata, collocata sul versante del tramonto”.
Sembra invece ormai abbandonato il significato di “canalone di avvallamento del legname”, benché nei boschi di Oga siano ancora numerose e ben visibili anche ai non esperti tali antiche condotte forzate (“menadora”) per condurre (“menare” appunto) il legname a valle.
Cara agli “ogolini” (anche se priva di scientificità) è la derivazione del toponimo “Oga” dal dialettale “aigula” (aquila), forse per essere Oga annidata sul terrazzo dominante tutta la conca della “Magnifica Terra”.